OMOTOSSICOLOGIA
"Il concetto di cellula è soltanto un'astrazione morfologica. Considerato dal punto di vista biologico, non può essere accettato senza l'ambiente vitale della cellula."
(A. PISCHINGER, MD)
L’omotossicologia rappresenta un approccio medico che si inserisce nel vasto campo della MedicinaBiologica.
L'omotossicologia è stata fondata da H. H. Reckeweg ed ha il merito di aver evidenziato l’importanza delle sostanze tossiche quali fattori fondamentali nel determinare lo stato di malattia.
L’organismo giornalmente produce una grande quantità di scorie metaboliche, definite “metaboliti cellulari” in quanto “scarti” del metabolismo intermedio delle cellule organiche (tossine endogene).
Inoltre giornalmente vengono introdotte molte altre tossine dall’esterno (pesticidi, anticrittogamici, coloranti, conservanti, innumerevoli sostanze chimiche, farmaci, smog, ecc.) e ciò contribuisce ad “avvelenare” ancora di più il connettivo (tossine esogene).
Tutte queste tossine devono essere opportunamente smaltite e, ove ciò non avvenisse correttamente, si creano le basi della malattia.
L’omotossicologia ha il grande merito di aver posto per prima l’accento sull’importanza delle sostanze tossiche, endogene ed esogene, nel determinismo della malattia.
Inoltre essa ha anche il grande merito, grazie agli studi di Reckeweg, di aver posto le basi scientifiche della medicina biologica, in primis dell’omeopatia, di cui l’omotossicologia può essere considerata l’espressione più moderna.
Tutti i processi intra- ed inter-cellulari sono in diretta dipendenza dall'ambiente extracellulare, e cioè dal mesenchima (o connettivo).
Se nella vecchia visione della medicina convenzionale il mesenchima viene definito come "sostanza amorfa o sostanza di base”, nella visione più moderna dell’omotossicologia il connettivo rappresenta la "matrice fondamentale" che regola e nella quale avvengono tutti i processi cellulari.
L'importanza fondamentale dell'ambiente, cioè del connettivo, sullo sviluppo cellulare è ben evidente nel processo di differenziazione embrionale: un embrione nei suoi stadi più precoci è formato da cellule indifferenziate, che hanno tutte lo stesso patrimonio genetico, e che man mano si differenziano dando origine a tessuti ed organi con funzioni diverse.
Poiché queste cellule indifferenziate condividono lo stesso potenziale genetico, l’ipotesi più logica del perché si differenzino e si diversifichino la loro funzione è quella dell'influenza ambientale mesenchimale che plasma e influenza la vita della cellula stessa.
"Il concetto di cellula è soltanto un'astrazione morfologica. Considerato dal punto di vista biologico, non può essere accettato senza l'ambiente vitale della cellula."
(A. PISCHINGER, MD)
L’omotossicologia rappresenta un approccio medico che si inserisce nel vasto campo della MedicinaBiologica.
L'omotossicologia è stata fondata da H. H. Reckeweg ed ha il merito di aver evidenziato l’importanza delle sostanze tossiche quali fattori fondamentali nel determinare lo stato di malattia.
L’organismo giornalmente produce una grande quantità di scorie metaboliche, definite “metaboliti cellulari” in quanto “scarti” del metabolismo intermedio delle cellule organiche (tossine endogene).
Inoltre giornalmente vengono introdotte molte altre tossine dall’esterno (pesticidi, anticrittogamici, coloranti, conservanti, innumerevoli sostanze chimiche, farmaci, smog, ecc.) e ciò contribuisce ad “avvelenare” ancora di più il connettivo (tossine esogene).
Tutte queste tossine devono essere opportunamente smaltite e, ove ciò non avvenisse correttamente, si creano le basi della malattia.
L’omotossicologia ha il grande merito di aver posto per prima l’accento sull’importanza delle sostanze tossiche, endogene ed esogene, nel determinismo della malattia.
Inoltre essa ha anche il grande merito, grazie agli studi di Reckeweg, di aver posto le basi scientifiche della medicina biologica, in primis dell’omeopatia, di cui l’omotossicologia può essere considerata l’espressione più moderna.
Tutti i processi intra- ed inter-cellulari sono in diretta dipendenza dall'ambiente extracellulare, e cioè dal mesenchima (o connettivo).
Se nella vecchia visione della medicina convenzionale il mesenchima viene definito come "sostanza amorfa o sostanza di base”, nella visione più moderna dell’omotossicologia il connettivo rappresenta la "matrice fondamentale" che regola e nella quale avvengono tutti i processi cellulari.
L'importanza fondamentale dell'ambiente, cioè del connettivo, sullo sviluppo cellulare è ben evidente nel processo di differenziazione embrionale: un embrione nei suoi stadi più precoci è formato da cellule indifferenziate, che hanno tutte lo stesso patrimonio genetico, e che man mano si differenziano dando origine a tessuti ed organi con funzioni diverse.
Poiché queste cellule indifferenziate condividono lo stesso potenziale genetico, l’ipotesi più logica del perché si differenzino e si diversifichino la loro funzione è quella dell'influenza ambientale mesenchimale che plasma e influenza la vita della cellula stessa.